03/07/2018. Premio “Castello Svevo 2018” conferito a Enzo INFANTINO
Premio “Castello Svevo 2018” a Enzo INFANTINO e a tutti quegli uomini che hanno dedicato la loro vita al volontariato e all’aiuto dei più deboli.
Il Premio, è stato istituito nell’anno sociale 2005-06, con la finalità di mettere in luce personalità calabresi che si siano particolarmente distinte a livello nazionale ed internazionale nell’ambito delle loro professioni, contribuendo al progresso sociale, scientifico, economico e culturale della Calabria. Tra le personalità già premiate, si ricordano la giornalista RAI, Donatella Scarnati, il Rettore dell’Università “La Sapienza” di Roma, Prof. Eugenio Gaudio, l’Economista dell’Università di Tor Vergata di Roma, Prof. Beniamino Quintieri, il Prof. Piero Greco Presidente dell’Associazione “Gruppo Subacqueo Paolano”, il Giornalista e Regista Cesare Lanza, l’On. Maria Carmela Lanzetta già Ministro per gli Affari Regionali, l’Attore Peppino Mazzotta, il Giornalista Amedeo Ricucci.
Quest’anno, ha dichiarato il Presidente del Club Cosenza Castello Svevo, Sandro Assunto, il Premio viene conferito a Enzo Infantino, che ha testimoniato la Calabria più generosa nelle contrade più buie e dimenticate del mondo. Lontano da riflettori, ha offerto a migliaia di vittime sostegno morale e aiuti determinanti alla sopravvivenza. Ha costruito un ponte di solidarietà abbattendo muri di gomma.
Enzo Infantino, nato a Palmi (RC), sin dal 1999 è impegnato quale volontario internazionale in missioni umanitarie e nella difesa dei diritti garantiti dai trattati. In prima linea per denunciare le gravi condizioni di vita dei rifugiati, ha portato il suo contributo in Albania, Siria, Cisgiordania, Striscia di Gaza e in tutti quei luoghi dimenticati da Dio e afflitti dalla guerra.
Nel corso della cerimonia di premiazione, lo stesso Enzo Infantino ha ripercorso i tratti più salienti della sua vita e della sua missione, soffermandosi, in particolare, sulla terribile l’odissea vissuta dai curdo-siriani in fuga dalla furia incontrollata del Daes, che lo ha portarlo tre anni fa, nell’ennesimo campo profughi ai confini greco-macedoni. “A Idomeni, – ha spiegato Infantino – tra filo spinato e manto sterminato di tende ho incontrato uomini senza terra e bambini alla deriva. Ho sentito naturale il bisogno di scrivere un libro per dare voce a chi ne è privato. Il volume scritto con la docente Tania Paolino, si intitola “Kajin e la tenda sotto la luna” e i proventi sono stati tutti destinati alla costruzione di una scuola ad Afrin. Dentro al libro ci sono le storie e i sogni rubati di una intera generazione”.
Alla cerimonia, tenutasi presso la Sala del Trono del Castello Svevo di Cosenza, hanno partecipato anche il Presidente di Circoscrizione Lions, Salvatore Bencardino, la Consigliera del Comune di Cosenza, Alessandra De Rosa e il Giornalista, Valerio Giacoia.