02.07.2022, PREMIO LIONS “CASTELLO SVEVO”
Alla presenza di un nutrito pubblico e di diverse autorità civili ed accademiche, quest’anno ritorniamo, nella scia della tradizione, a premiare un cosentino che, nell’ambito della ricerca scientifica accademica, nello specifico della Robotica ed intelligenza artificiale, ha saputo conquistare una visibilità di livello internazionale.
Per l’edizione 2021-2022, il premio è stato conferito dal Presidente del Club Cosenza Castello Svevo Gaetano Liguori, al prof. Eugenio Guglielmelli, dal prossimo 1° novembre, Rettore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, che ha tenuto una interessantissima Lectio Magistralis sul tema “Tecnologie Biomediche e robotiche centrate sulla persona per il benessere, la salute e la sicurezza”.
Ma noi non ci limitiamo a riconoscere ed onorare chi opera nel nostro territorio. Noi vogliamo anche premiare chi, partendo dalla nostra terra, ha saputo mettere a frutto gli insegnamenti e le conoscenze acquisite in gioventù nella nostra regione, conquistando notorietà e successo professionale ovunque, in Italia come all’estero.
Il nostro premio vuole essere sicuramente la celebrazione di un successo personale, ma vuole anche onorare l’impegno al miglioramento sociale della nostra terra, indicando ad esempio da seguire coloro che hanno saputo eccellere e quindi essere da sprone alle nuove generazioni.
Ai nostri ragazzi noi dobbiamo indicare esempi, storie di successo personale che siano da stimolo per crescere e, rimanendo o ritornando in Calabria, renderla migliore ed impreziosirla.
Questo è uno degli scopi più importanti che il Lions Club International persegue: investire sui giovani fornendo loro occasioni di crescita di conoscenze e competenze, ma anche indicando a mo’ d’esempio, figure di riferimento e storie di successo, per incoraggiarli e spronarli all’impegno ed alla crescita: di questo hanno bisogno i nostri ragazzi. Esempi da seguire, figure come quelle di Eugenio Guglielmelli.
Alla cerimonia di conferimento del premio hanno partecipato, prendendo la parola per un cenno di saluto ed apprezzamento, il Sindaco di Cosenza Avv. Franz Caruso, Il Vice Presidente del Consiglio Regionale Ing. Pierluigi Caputo, ed il Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Cosenza Dr. Eugenio Corcione.
A seguire il discorso del Presidente del Club Lions Cosenza Castello Svevo, Gaetano Liguori, sulle motivazioni dell’attribuzione del Premio “Castello Svevo 2022, al Prof. Eugenio Guglielmelli:
“Quest’anno il premio Castello Svevo diventa maggiorenne, essendo nato da una felice intuizione del socio Edoardo D’Andrea, nell’anno sociale 2004-2005.
Nel tempo è stato attribuito a tante personalità calabresi che si sono distinte nell’ambito professionale o artistico, dando lustro alla loro terra natale.
Io non so come sia nata, nella mente dei presidenti miei predecessori, l’idea di scegliere questa o quella persona di spicco cui attribuire il riconoscimento, ma ricordo perfettamente come è nata la mia idea.
Correva l’anno 2019, ante pandemia (dato che ormai il 2020 farà da spartiacque temporale per gli avvenimenti che accadono) ed una mia cara amica, che prima era solo amica ma oggi è anche socia del nostro Club, Alessandra De Rosa, mi invitò ad un evento di carattere scientifico proprio qui, in questa sala dove ci troviamo stasera.
Si trattava di una relazione scientifica, mi disse, di un professore di Bioingegneria dedito alla ricerca nel campo della Robotica Biomedica, dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Un validissimo ricercatore di origini cosentine, il Prof. Guglielmelli.
Pur non essendo un “addetto ai lavori”, accettai volentieri l’invito, attratto dal quel termine “Robotica”, perché mi stuzzicava l’idea di approcciarmi ad un settore per me sconosciuto se non per le mirabolanti gesta delle creature partorite dalle fervide menti di scrittori di fantascienza come Ray Bradbury o Isac Asimov che frequentavo nelle mie letture di ragazzo.
Man mano che l’esposizione del professore procedeva, mi rendevo conto che, al di là di pochi termini tecnici, io stavo intuendo (“capendo” sarebbe presuntuoso) tutto quello che veniva detto e, soprattutto, qual era il filo conduttore che dai primi esperimenti, stava portando alla costruzione di protesi “intelligenti”, che avrebbero rivoluzionato la vita di quei pazienti che avevano avuto la sfortuna di subire l’amputazione di uno o più arti.
Mella mia mente profana, quelle parole erano come dette da Piero Angela in una puntata di Quark. La spiegazione era chiara e scorrevole e, descrivendo i problemi e gli strumenti e conoscenze all’epoca a nostra disposizione, indicavano con precisione la strada da seguire e l’obiettivo da raggiungere per la costruzione di protesi capaci di rendere molto più semplice la vita di tanti pazienti amputati.
Ero rapito da quelle descrizioni, ed alla fine della relazione ricordo di essermi detto: è tutto così bello che non capisco dove finisca la scienza e dove cominci la fantascienza, e mi vennero alla mente le scene del famoso film del 1999 “L’uomo Bicentenario”, tratto da un racconto di Asimov ed interpretato da Robin Williams, dove però il processo avveniva al contrario e dove una robotizzazione ormai arrivata alla perfezione, necessitava di un’inversione di tendenza verso l’umanizzazione.
Infatti pensai anche al grande valore etico di quella ricerca, fondato su princìpi di grande umanità e anche di solidarietà, verso un prossimo che ha diritto a recuperare qualità di vita e quindi maggiore felicità. Quel “benessere” di cui parla il titolo della lectio magistralis che ascolteremo.
Quella lezione è stata come un colpo di fulmine e durante il cocktail che seguì, ricordo perfettamente di aver detto ad un amico: “se un giorno sarò Presidente del Club, il Premio Castello Svevo lo conferirò a lui” perché il suo impegno professionale incarnava esattamente lo spirito del Premio per come concepito.
I principi su cui si fonda il Lions Clubs International, fanno infatti riferimento al ruolo che i cittadini, singoli o organizzati, hanno il diritto/dovere di svolgere in seno alla comunità in cui vivono. Principi di impegno al miglioramento del tenore di vita dei singoli cittadini più bisognosi, ma anche e forse soprattutto, alla crescita del clima sociale e culturale della comunità. Noi Lions operiamo in 210 paesi del mondo, siamo oltre 1.400.000 soci e siamo divisi in oltre 50.000 Clubs. Ogni Club opera e mette in campo le proprie energie, le conoscenze e le competenze dei suoi soci proprio per migliorare il tenore di vita del territorio e dei suoi cittadini.
Ma noi non ci limitiamo a riconoscere ed onorare chi opera nel nostro territorio. Noi vogliamo anche premiare chi, partendo dalla nostra terra, ha saputo mettere a frutto gli insegnamenti e le conoscenze acquisite in gioventù nella nostra regione, conquistando notorietà e successo professionale ovunque, in Italia come all’estero.
Il nostro premio vuole essere sicuramente la celebrazione di un successo personale, ma vuole anche onorare l’impegno al miglioramento sociale della nostra terra, indicando ad esempio da seguire coloro che hanno saputo eccellere e quindi essere da sprone alle nuove generazioni.
Ai nostri ragazzi noi dobbiamo indicare ESEMPI, storie di successo personale che siano da stimolo per crescere e, rimanendo o ritornando in Calabria, renderla migliore ed impreziosirla.
Questo è uno degli scopi più importanti che il Lions Club International persegue: investire sui giovani fornendo loro occasioni di crescita di conoscenze e competenze, ma anche indicando a mo’ d’esempio, figure di riferimento e storie di successo, per incoraggiarli e spronarli all’impegno ed alla crescita: di questo hanno bisogno i nostri ragazzi. Esempi da seguire, figure come quella di Eugenio Guglielmelli. Grazie”.