25 marzo 2022. Restauro, la pala d’altare raffigurante San Giuda Taddeo – Cattedrale di Cosenza
Dopo attenti lavori di restauro, la pala d’altare raffigurante San Giuda Taddeo eseguita da Giovanbattista Santoro, è finalmente tornata al suo antico splendore.
Questo è un evento particolarmente felice che vede uniti in sinergia e condivisione di intenti, Associazioni (LEO Club Cosenza Marlena Parisi, Lions Club Cosenza Castello Svevo, Associazione Culturale Xenìa, Interact Club Cosenza) ed Istituzioni ecclesiastiche, nel comune impegno di recuperare e proteggere un bene artistico che deve giustamente far parte delle bellezze che arricchiscono e abbelliscono la nostra città.
Quando ormai un anno fa il LEO Club Cosenza Marlena Parisi stava progettando questo service, Il Club non ha avuto esitazioni a dare la disponibilità per la realizzazione di questa piccola grande impresa.
Più il progetto prendeva corpo, ed il restauro progrediva sotto le sapienti mani di Simona Feraudo, più cresceva la consapevolezza che quell’idea aveva qualcosa di importante in sé. Era la tangibile cognizione che attraverso il recupero di quell’opera si veicolasse un messaggio importante e significativo.
Noi Lions, fra le tante tipologie di intervento che ci sforziamo di mettere a disposizione delle collettività in cui operiamo, abbiamo particolarmente a cuore tutto ciò che è arte, bellezza, recupero, conservazione e protezione dell’immenso patrimonio artistico che abbiamo ereditato e che troppo spesso non curiamo abbastanza e, purtroppo in qualche caso, non curiamo affatto, lasciando che il degrado faccia scomparire ciò che di prezioso avremmo dovuto tutelare.
In questo caso, fortunatamente, proprio dai giovani Leo, dalla parte più fresca e vitale della collettività, è nata questa splendida idea che, per la sua stessa caratteristica di apprezzamento del bello, come concetto assoluto, ha condensato le energie di molti soggetti, capaci di saper cogliere l’occasione per far sì che il recupero di un’opera d’arte diventasse messaggio di rinascita, di incoraggiamento, a migliorare noi stessi proprio in un momento storico in cui ombre nefaste oscurano la luce della vita.
Allora prendiamo questa come l’occasione per riflettere sul fatto che prendersi cura di ciò che è bello, come può essere questo dipinto, è un po’ come disporre di un balsamo che cura le ferite dei nostri cuori già provati dalla pandemia ed oggi ulteriormente appesantiti dai venti di guerra che spirano ad un passo dai nostri confini.
Allora, prendendo spunto, dall’”Idiota” di Fëdor Dostoevskij, non la “bellezza”, ma l’”amore per il bello” ci potrebbe salvare, potrebbe rendere le nostre anime più attente alle brutture del mondo e sensibili alle necessità dei più bisognosi. Vista così, quella bellezza è come se passasse un po’ nei nostri cuori, per essere migliori, più propensi ad ammirare il bello, in una parola più amorevoli.