28/03/2021. LANDI TORNA IN AFRICA
Binta abita in Gambia. Binta tre anni fa aveva 50 anni e 5 figli. Il suo secondo figlio, Landi, era l’unico che era riuscito ad andare a scuola e l’unico che conosceva, a parte il wolof, l’inglese.
Tutti i parenti di Binta erano riusciti a raccogliere, a stento, i 3.000 euro necessari per il lungo viaggio di Landi attraverso Senegal, Mali, Burkina Faso, Libia.
Landi aveva 19 anni quando, dopo il lungo e difficile viaggio e dopo l’atroce soggiorno in Libia, riusciva ad arrivare in Italia, porta di mille speranze per lui e la sua famiglia allargata. Landi ogni due giorni telefonava, via internet, a mamma Binta e Binta con trepidazione aspettava, dopo i lavori nei campi, la telefonata del figlio lontano.
Sono passati 2 giorni, 3 giorni, 4 giorni; dopo questo lungo ed insolito intervallo, la voce che Binta sente, la voce che parla wolof come Landi, non è quella di Landi, è quella di Sana.
Sana spiega a Binta che Landi non potrà mai più chiamarla, che Landi non potrà mai più ritornare a intrecciare con lei sorrisi, abbracci, baci. Binta, per la rottura di un aneurisma cerebrale, è volato in cielo.
Binta nuoterebbe con le sue braccia fino alle spiagge della Calabria per poter lucidare con le sue lacrime il legno grezzo entro il quale Landi dorme, ma Binta ha le braccia ormai stanche perché sempre rivolte al cielo per urlare la sua atroce disperazione.
Mancano i soldi per il rimpatrio della salma.
Un post sul gruppo del Club attiva una immeditata catena di solidarietà fra Lions ed amici. In 36 ore si raccoglie la somma necessaria.
Riportiamo così Landi da Binta, e lasciamo che una madre possa piangere sulla povera bara di suo figlio.