21/05/2016. Premio “Castello Svevo 2016” conferito ad Amedeo Ricucci
Premio “Castello Svevo 2016” ad Amedeo Ricucci e a tutti quegli uomini che hanno dedicato la loro vita all’informazione.
Il Premio, è stato istituito nell’anno sociale 2005-06, con la finalità di mettere in luce personalità calabresi che si siano particolarmente distinte a livello nazionale ed internazionale nell’ambito delle loro professioni, contribuendo al progresso sociale, scientifico, economico e culturale della Calabria. Tra le personalità già premiate, si ricordano la giornalista RAI, Donatella Scarnati, il Rettore dell’Università “La Sapienza” di Roma, Prof. Eugenio Gaudio, l’Economista dell’Università di Tor Vergata di Roma, Prof. Beniamino Quintieri, il Prof. Piero Greco Presidente dell’Associazione “Gruppo Subacqueo Paolano”, il Giornalista e Regista Cesare Lanza, l’On. Maria Carmela Lanzetta già Ministro per gli Affari Regionali e l’Attore Peppino Mazzotta.
Quest’anno, ha dichiarato la Presidente del Club Cosenza Castello Svevo, Nadja Alessio, il Premio viene conferito ad Amedeo Ricucci, giornalista che ha speso buona parte della sua vita come inviato RAI, dai luoghi più difficili della Terra, luoghi di conflitti bellici e campi di battaglia, sempre animato dallo spirito di fornire un’informazione, spesso schietta e tagliente, sugli aspetti anche più cruenti che la vita da inviato gli ha fatto testimoniare, sempre con la più assoluta indipendenza.
Amedeo Ricucci, nato a Cetraro (CS), è stato un giornalista professionista, ha lavorato in RAI dal 1993. E’ stato inviato speciale di “Professione Reporter”, “Mixer”, “TG1” e “La Storia siamo noi”, seguendo i più importanti conflitti degli ultimi vent’anni in vari Paesi: Algeria, Somalia, Bosnia, Ruanda, Liberia, Kosovo, Afghanistan, Libano, Iran, Iraq, Tunisia, Libia, Palestina e Siria.
Era con Ilaria Alpi e Miran Hrovatin in Somalia il 20 marzo 1994, giorno dell’uccisione della giornalista del TG3 e del suo cameraman.
Presente al momento dell’uccisione del fotografo del Corriere della Sera, Raffaele Ciriello avvenuta a Ramallah il 13 marzo 2002, ha pubblicato su questo episodio il libro “La guerra in diretta- Iraq, Palestina, Afghanistan, Kosovo. Il volto nascosto dell’informazione televisiva”.
Il 3 aprile 2013 fu sequestrato in Siria, assieme ad altri tre giornalisti italiani (Elio Colavolpe, Susan Dabbous e Andrea Vignali) ad opera del Fronte al-Nuṣra, passata in quegli stessi giorni all’ISIS, appena costituito. I quattro sono stati liberati dopo 11 giorni, il 13 aprile 2013, dopo che era stato mantenuto il silenzio stampa per tutta la durata del sequestro
La Presidente Alessio, nel corso della premiazione, dopo che lo stesso Amedeo Ricucci ha ripercorso i tratti più salienti della sua vita, ha affermato che professionisti come Amedeo attraverso l’abnegazione e lo spirito di servizio hanno contribuito alla conoscenza e alla comprensione di fatti a noi lontani.
Il lavoro svolto da Ricucci, compiuto senza filtri e spesso in presa diretta, nel contesto dell’informazione globale, ha contribuito nella società contemporanea ad accrescere, senza dubbio, la cultura della conoscenza, i valori della diversità e una coscienza critica più ampia.